martedì 31 gennaio 2012

VIAGGI&WEEKEND - Valle d’Ayas, panorami mozzafiato



LE RAGAZZE DELLO STAFF DELL'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND VI AUGURA UNA BUONA GIORNATA.


Tra i 180 km di piste del Monte Rosa e i meravigliosi percorsi per passeggiare, tra un piatto di fonduta e trattamenti benessere La Valle d’Ayas, famosa per il suo comprensorio sciistico del Monterosa Ski, che collega assieme le tre vallate di Champoluc, Gressoney ed Alagna, è un paradiso vero e proprio per lo sport d’alta quota. 180 chilometri di piste innevate si snodano infatti attorno al massiccio del Rosa, sul filo dei quattromila metri. Si può scegliere di attraversare tutta l’area con gli sci ai piedi partendo da Champoluc e Frachey in Valle d’Ayas, da Gressoney – La Trinité in Valle di Gressoney, da Alagna in Valsesia. Ma si può anche decidere di vivere una dimensione più intima del comprensorio e optare per Antagnod, Brusson e Gressoney Sant – Jean, stazioni locali raggiungibili con comodi servizi navetta. Un vasto territorio collegato da impianti di risalita all’avanguardia, che offre a sciatori e snowboarder la massima varietà di piste, discese ampie e soleggiate o ripidi pendii in mezzo ai boschi: difficoltà tecniche crescenti, da affrontare in base all’esperienza. I vecchi impianti sono andati in pensione e hanno lasciato il posto a quelli moderni come la  funivia di Alagna e il Passo dei Salati, che diventa un ponte tra la Valle di Gressoney e la Val Sesia. Funifor ad esempio, moderno impianto bifune che porta fino a 100 persone, ha rinsaldato lo storico collegamento con il Piemonte e la Valle d’Aosta, garantendo un tragitto tanto bello quanto emozionante. Sale infatti quasi in verticale su uno strapiombo di 150 metri.  E poi, ancora, le due seggiovie con una telecabina con 8 posti in piedi da Crest a Ostafa, in Val d’Ayas; o la funicolare che da Frachey porta a Ciarcerio. Un modernissimo impianto di innevamento programmato consente inoltre di mantenere una copertura ottimale anche in caso di precipitazioni meno abbondanti. E per chi ama anche sollazzare il palato, nei punti di ristoro in quota, i piatti tipici e le ampie terrazze soleggiate uniscono la possibilità di un’invidiabile abbronzatura a tutti i piaceri della buona tavola. In particolare, sono stati recuperati vecchi alpeggi come  l'albergo Guglielmina  in Valsesia, a quota 2900 metri, con all’interno un’enoteca di pregio. Ma la Valle d’Ayas è particolarmente indicata anche per chi desidera praticare l’escursionismo invernale con l’aiuto delle racchette da neve. Gli itinerari più adatti sono quelli che seguono le strade sterrate, poco attraenti nei mesi estivi, ma che assumono un fascino particolare grazie all’imbiancamento invernale e offrono un terreno con pendenze mai eccessive che ben si presta alle racchette. Consigliamo pertanto la salita al Pian di Verra da Saint Jacques, dove potrete ammirare la catena del Monte Rosa e da qui proseguire fino al Lago Blu. Sempre partendo da Saint Jacques, ultima frazione della Valle un tempo chiamata “Canton des Allemands” per la presenza dei Walser, è possibile risalire all’interno del Vallone di Nana, fino ai primi alpeggi per ammirare ancora una volta i meravigliosi scorci che regala la catena del Rosa. Un altro splendido itinerario parte direttamente da Champoluc e si inoltra all’interno del Vallone di Mascognaz, dove si trova un antico villaggio Walser  un tempo abitato tutto l’anno e dove sorge l’Hotellerie di Mascognaz, che con sette camere e la splendida Suite Monte Rosa ricavata dal recupero di un antico fienile.  A quello di Mascognaz, di recente si è aggiunto anche a Caleuc un centro per le coccole con trattamenti di benessere rivitalizzanti ed energizzanti, con piscina con vista mozzafiato sul Plateau Rosà e la più moderna macchina da golf virtuale. Oltre allo sport, alle camminate e al divertimento, la valle d’Ayas riserva una cucina tradizionale ricca di proposte genuine e di prodotti tipici da gustare nei ristoranti del luogo. Fiore all’occhiello della valle è certamente la fontina, il risultato di un savoir faire antico, prodotto esclusivamente in Valle d’Aosta e che si presta a molteplici specialità, prima su tutte la fonduta. Ma va ricordato anche il lardo d’Arnad, che messo a stagionare con salse ed erbe aromatiche di montagna per almeno tre mesi nei dois, tradizionali recipienti di legno, acquista un gusto che lo rende unico. Tra le specialità che fanno parte della cultura gastronomica  locale, troviamo ancora la meravigliosa polenta e le preparazioni a base di funghi o la pierrade, piatto unico composto da carne, verdura e formaggio cotti su pietra e portati caldi in tavola. 
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