venerdì 2 settembre 2011

VIAGGI&WEEKEND-CULTURA, PREPARAZIONE E TURISMO ATTENTO CONTRO GLI INCIDENTI IN MONTAGNA.

BUONA GIORNATA DA TUTTO LO STAFF DELL'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND DI PADOVA SEMPRE PRONTA A TENERVI INFORMATI SU TUTTE LE NEWS CHE VI POSSANO ESSERE UTILI PER TRASCORRERE UNA PIACEVOLE VACANZA.

La montagna è imprevedibile, il pericolo sempre dietro l'angolo. Ma se è impossibile contrastare la natura ad alta quota, quello che si può fare è "evitare di diffondere l'immagine semplicistica della montagna come una sorta di luna park, ma puntare su cultura e conoscenza come vera forma di prevenzione", spiega all'Adnkronos il presidente del Club Alpino Italiano Umberto Martini, commentando l'incidente sul Pelmo in cui hanno perso la vita i due volontari del soccorso alpino che cercavano di raggiungere due feriti sulla via Simon-Rossi.

E' qui che potrebbe entrare in gioco il ruolo attivo della fondazione Dolomiti Unesco. A due anni dalla nomina delle 'montagne pallide' a "Patrimonio Unesco dell'Umanià'", secondo il presidente del Cai c'è sicuramente "buona volontà", ma adesso "ci aspettiamo un colpo di reni da parte della fondazione nella direzione di un'operatività che finora non c'è stata. Bisogna fare di più e mettere in campo iniziative di promozione intelligente che invitino a una frequentazione rispettosa della montagna".
No, quindi, al "turismo becero, perché la montagna è una cosa seria", sottolinea Martini, ricordando che "tra qualche settimana ci sarà la prima verifica da parte degli ispettori Unesco e ci auguriamo che la miopia di qualcuno non metta a repentaglio il lungo lavoro fatto da chi si è duramente impegnato per ottenere questo riconoscimento".
"Alla fondazione Dolomiti dell'Unesco - spiega il presidente del Cai - spetta il compito, tra gli altri, di mettere a disposizione uomini e attrezzature e lavorare su una valorizzazione che passi per iniziative coordinate allo scopo di far conoscere questo patrimonio in tutto il mondo". Tutto questo concorrerebbe ad aumentare la sicurezza, anche se bisogna sempre tenere presente il pericolo.
Soprattutto in questo periodo dell'anno, "quando la fragilità della montagna si manifesta in maniera ancora più evidente, con l'innalzamento delle temperature e le escursioni termiche che causano conseguenze anche prevedibili, ma che possono accadere ovunque tra le montagne", sottolinea.
"C'è necessità di garantire la sicurezza attraverso, ad esempio, la manutenzione dei percorsi, anche se questo tipo di prevenzione diventa più difficile sulle vie di arrampicata che dipendono molto dalle scelte di chi scala", aggiunge Martini. Insieme alla giusta attrezzatura, per salire ad alta quota sono infatti indispensabili "rispetto, preparazione e un livello di attenzione sempre alto, perché la montagna cambia repentinamente, ma a fronte dell'ineluttabile c'è sempre la conoscenza. Lascia esterrefatti - conclude - che due gocce di pioggia scatenino scene di panico che non sempre finiscono con una risata".



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