martedì 13 marzo 2012

VIAGGI&WEEKEND - Veneto: in moto (o auto) sui Colli Euganei

BUON GIORNO DALLO STAFF DELL'AGENZIA VIAGGI&WEEKEND SCOPRIAMO LA NATURA ATTORNO A NOI.......

Francesco Petrarca vi trascorse gli ultimi anni della sua vita e trasse da qui ispirazione per completare i suoi “Trionfi”: i Colli Euganei costituiscono da secoli un rifugio privilegiato sulle colline vicino a Padova, nel tiepido e salubre clima a pochi passi dalle località termali (info su www.turismopadova.it).    Servono 8 ore circa tra andata e ritorno, comprese le soste e viaggiando ad un ritmo abbastanza lento da permettere la contemplazione dell’appagante panorama a 360 gradi, fra morbide curve delle strade, ville patrizie, vigneti, castelli e giardini, in moto (o per chi preferisce anche in auto o in bicicletta); il punto di partenza ideale è a Battaglia Terme, facilmente raggiungibile dall’autostrada A13 Bologna-Padova. Benché ammirare il paesaggio sia già un buon motivo per trascorrere una giornata su queste strade, merita fare qualche fermata durante il percorso. Già a Battaglia Terme i centauri potranno ammirare il Catajo, un'imponente villa veneta in forma di castello del 1570, con più o meno trecentocinquanta stanze, delle quali alcune sono visitabili, essendo la villa di proprietà di privati. Lungo la strada verso il colle di Sant'Elena è impossibile non notare la villa Selvatico Sartori, coi suoi centoquarantadue gradini in trachite. Poco più avanti, nella località Rivella, si trova villa Emo, un prototipo di villa Palladiana opera di Vincenzo Scamozzi, con un tipico giardino all’italiana ed un’importante collezione di rose. Proseguendo ancora verso sud si arriva a Monselice, città murata di origine romana (allora “Monsilicis”, area di estrazione dei materiali per lastricare le vie consolari) alle pendici dei Colli Euganei: bellissima la passeggiata verso il santuario delle Sette Chiesette sul Monte della Rocca. Se il nostro viaggio si tiene in settembre può essere piacevole assistere al caratteristico Palio della Giostra della Rocca.  Imboccando via Valli si lascia il tessuto urbano e iniziano a cambiare i colori davanti ai nostri occhi; il verde prevale e l’atmosfera si fa più rasserenante. Si attraversano Casette, Preare, Fontana, finché poi non si presenta davanti ai nostri occhi Este, che prende nome a Atesis, il fiume Adige, che un tempo le scorreva accanto, città adagiata ai piedi del versante meridionale del monte Castello. Suggestivo il Castello dei Carraresi coi suoi grandi e numerosi merli. Da Este per Arquà Petrarca sono numerose le strade e stradine che potrebbe valer la pena di scegliere: ognuna regala un punto di vista particolare sui Colli. Mentre si sale, Arquà Petrarca si mostra sui suoi due livelli separati da una forte pendenza che accresce l’impatto antico di questo borgo medievale, classificato di recente come uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Tanto è antica la sua origine che nella tradizione orale si narra la leggenda che parla dell’esistenza di un tempio dedicato al dio Apollo, innalzato proprio sul Monte Castello, cosa che dai più non è ritenuta del tutto fantasiosa. Proprio ad Arquà Francesco Petrarca costruì la sua nobile dimora (da visitare) considerata dagli storici dell'architettura un prototipo di villa veneta. Nel tour euganeo vale la pena una sosta presso il sarcofago del poeta: l’arca, in marmo rosso di Verona, è posta sul sagrato della chiesa di S. Maria Assunta e dal 1380 custodisce le spoglie del Petrarca, morto 6 anni prima; il busto in bronzo del poeta invece risale al 1457.Fra i vigneti sulla strada del vino dei Colli Euganei  (www.stradadelvinocollieuganei.it) si snodano i chilometri che portano verso l'Eremo camaldolese di Rua, circondato da campi strappati alla fitta vegetazione coltivati in maniera geometricamente ordinata, “attorcigliati” a spirale sulla vetta del Monte Rua. Poi si supera Castelnuovo, dopodichè Teolo con la sua particolare Rocca Pendice, e infine, oltre il gradevole Valico delle Fiorine, si arriva sulla sommità del Monte Madonna, nei pressi del quale rimangono i ruderi di una piccola torre appartenuta al fortilizio detto “Castello delle Rocche” che troneggiava lungo la strada che arriva da Rovolon. Una pausa mangereccia a questo punto si impone: sono tanti i locali grandi e piccoli, rustici o eleganti che si incrociano, ma volendo qualcosa di ricercato, riprendendo la strada verso nord si trova ristoro all'agriturismo biologico La Buona Terra (www.buonaterrabio.it). Qui oltre a mangiare piatti della tradizione seduti sull'aia all'ombra di olmi secolari, si può anche pernottare prima di rimettersi sulla via del ritorno, così da rendere il viaggio sui Colli più disteso e slow quanto queste terre meritano.
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